
Oggi si è aperta, in Parlamento, la discussione su un eventuale amnistia; si ricorderanno di liberare anche il nostro albero?
il blog di Danilo Formica
Strano ma vero, il giorno dopo l’approvazione della riforma costituzionale, Cei, Montezemolo ed ex democristiani si dicono contrari alla riforma; strano che i primi a lamentarsi siano proprio i poteri forti.. quelli che vogliono finanziare la Fiat con i soldi pubblici o forse quelli che non pagano l’Ici. Probabilmente vedono sfilare il potere dalle loro mani, probabilmente non vogliono che i popoli si riapproprino delle proprie libertà. Montezemolo, l’imprenditore comunista, il quale afferma che non utilizzerebbe mai un sistema del genere alla sua Ferrari, ma visto i risultati del cavallino ed i passivi della Fiat farebbe bene a farci un pensierino. La Cei che parla di 20 sanità.. mi chiedo se abbiano mai fatto un giro negli ospedali italiani, poiché già oggi esistono 20 sanità di cui alcune in pessimo stato (vedi Sicilia). L’articolo 117 della Costituzione era già stato toccato dal passato governo di centro sinistra rendendo la sanità una materia misteriosa di competenza concorrente stato regione, tanto che, non capendo chi dovesse legiferare e su che cosa, si sono ammucchiati migliaia di ricorsi alla Corte Costituzionale. Ma per quale motivo non ci si interroga del mal funzionamento della sanità siciliana? tantissimi trasferimenti dallo stato e cattivi servizi. E.. quanto spende la sanità per gli immigrati? Diamo poi alcuni numeri per capire cosa ha prodotto il “sogno” mazziniano: Il SUD conta il 35% di popolazione che assorbe il 60% dell’intera spesa sanitaria nazionale; Al SUD le pensioni di invalidità toccano quota 20% mentre al NORD l’8%, le pensioni assistenziali al SUD 26% mentre al NORD 12%; La ripartizione territoriale degli interessi sui titoli pubblici è distribuita per il 75,8% al NORD mentre al 6,5% al SUD, mentre.. attenzione.. le quote delle entrate fiscali sono: 22% SUD, 57% NORD Le Regioni del Nord versano 54 miliardi di euro in più delle Regioni del Sud i quali poi vengono ridistribuiti in queste quantità: 50 miliardi di euro al Sud, 4 miliardi di euro al Centro. Cari signori che per 60 anni avete portato avanti un Italia divisa, a 2 motori, in mano alla corruzione, alla mafia, ai potenti locali.. avete voi il coraggio di criticare l’unica forza politica capace di portare avanti un sostanziale cambiamento? Il vostro sistema dall’80 al 2003 ha prodotto un aggravarsi del debito pubblico del 553% (tutti dati consultabili tramite il sito www.welfare.gov.it). Come fate a giustificare un sistema che vede il Nord primo nelle entrate ed un Sud primo nella spesa pubblica?? Siamo sicuri che servano realmente tutti quei soldi?? Forse servirebbe una politica differente per il meridione; i soldi non devono più arrivare da Roma (almeno non tutti), bisogna incominciare a far fruttare una terra soffocata dalle lobbies locali. Infine mi rivolgo a chi dice che in Italia esistono solo due stati atutonomi: Stato del Vaticano e San Marino; si è vero, ma si dimentica tutti quei popoli uniti sotto una nazione comune ma diversi per le loro originalità, le loro lingue (e non dialetti), la loro cultura. Rinnegando le proprie origini e le proprie specificità si colpisce al cuore il nostro immenso patrimonio culturale; ed allora poi non lamentatevi dei valori persi dalla società odierna poiché sarebbe solamente pura ipocrisia. Ricordiamoci poi che esistono regioni a statuto speciale ricche di privilegi a discapito di altre, vedi la Valle d’Aosta dove la spesa pro capite al netto degli interessi è la più alta del paese, 3\4 in più della Lombardia. Cambiare è d’obbligo: basta con i privilegi, basta con gli “attentati alla Costituzione” gridati dai gruppi di interesse, diciamo stop ad una burocrazia inutilmente costosa. Solo un leghista poteva entrare nel palazzo per cambiare il palazzo. Oggi sono stati cambiati 50 articoli della nostra Costituzione, una Costituzione che non garantiva più l’unità nazionale e mai ha garantito l’eguaglianza. Ora la Camera si occuperà dello Stato federale, il Senato delle competenze locali; si avrà un parlamento più giovane e con meno deputati (quindi meno costoso); non si potranno fare più ribaltoni con il voto di sfiducia costruttivo (come vi è in Germania); la maggior parte delle tasse non andrà più a Roma ma rimarranno a disposizione delle regioni. Si avrà una base di servizi ugualmente garantiti in tema di sanità e scuola, ma ogni regione potrà utilizzare le risorse in più per migliorare i servizi offerti ai propri cittadini; in tema scolastico ogni regione, oltre il programma ministeriale, potrà integrare con storia e cultura locale cosicché alcuni signori potranno ricordarsi chi erano i celto – liguri, i liguri, la Repubblica di Genova e la Repubblica ligure.. e cosi via per tutti gli altri popoli. Così in Veneto, dove ancora i ragazzi parlano la lingua veneta, potranno leggere e comprendere quei cento km di libri scritti nella loro lingua ed insegnarla ai loro figli. Ci volevano dei pazzi per rompere il sistema, ci è riuscita la Lega con mille difficoltà, anzi tutto il centro destra. Non distruggiamo il sacrificio e la lotta di persone che da anni lavorano per realizzare questo sogno. buon federalismo Danilo FORMICA |
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Oggi si sono riunite congiuntamente la seconda e la terza commissione consiliare del Comune del Savona per dibattere sull’area camper da destinarsi a Zinola. In aula si nota un grintoso ass. Caviglia voglioso di chiudere la faccenda e deciso a respingere qualsiasi obbiezione. La buona notizia è che le opposizioni più accese provengono proprio dal suo schieramento, primi fra tutti Ulivi, il quale presenta perplessità sul piano finanziario presentato e rilancia l’idea di utilizzare tale spazio per un parcheggio di autovetture. Lo seguono Delfino, Orsi e Buscaglia che propone addirittura un auto silos spostando i camperisti in un'altra area meno problematica anche dal punto di vista del traffico. Caviglia dopo due quasi due ore di dibattito spiega poi che l’area, dopo anni di uso illegale concordato tacitamente tra un privato ed un ente pubblico quale la Regione, ha concesso in affitto al Comune di Savona quelle aree ma con un vincolo preciso: da destinarsi esclusivamente ad un area attrezzata per i camper. Naturalmente l’accordo non è passato in Consiglio ma solo in Giunta; in Consiglio è passato il progetto dell’area ma non l’affitto vincolato obbligato dalla Regione. Perché il Consiglio Comunale non è stato informato? Da segnalare anche in sala alcuni residenti del complesso La Rada che non hanno perso l’occasione per dimostrare il loro totale disappunto. Ancora una volta una parte della Sinistra non ascolta i bisogni della città, dei propri elettori. Si annunciano intanto ricorsi al T.A.R. Danilo FORMICA |
Si proprio vero, Savona è invasa dalla sporcizia! Guardate lo stato in cui si presenta (ben visibile anche dai treni che la attraversano sopra) via Repusseno. Attraversandola a piedi ho trovato batterie di macchine, blocchi di mattoni, spazzatura ed addirittura un motorino senza targa, forse rubato, abbandonato proprio in mezzo alla città.. a due passi dal centro. A questa testimonianza allego alcune foto che si commentano da sole. Spero che qualcuno intervenga perchè non si può pensare sempre di rilanciare turisticamente Savona con queste vergognose presentazioni. |
Nel 2004 i ministeri delle Attività Produttive e dell’Ambiente hanno pubblicato lo schema di Piano Nazionale di allocazione delle emissioni di gas a effetto serra. Si tratta di uno strumento previsto dalla direttiva 2203/87/CE, per mettere ogni paese nelle condizioni di attuare le indicazioni contenute nel Protocollo di Kyoto per fronteggiare il riscaldamento solare. Nella revisione del Piano, la distanza del nostro Paese dall’obbiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto è del 134%!!! Dal 1990 al 2010 si prevede un aumento delle emissioni totali del 12,3%; anziché diminuire investendo in tecnologie più “pulite” e moderne, perché si vuole continuare a investire sul Co2?
E la Commissione Europea cosa ne pensa? La Commissione nel maggio 2004 auspicava un maggiore impegno degli stati membri per conseguire gli obbiettivi del 2010 ovvero un consumo di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili pari al 22%; E l’Italia? Il nostro Paese nel 2001 ha prodotto solo il 6% da fonti energetiche rinnovabili contro il 40% petrolio, 23% gas naturale, il restante combustibili fossili.
Carbone anche in Val Bormida, altri fumi? Staremo a vedere, in realtà l’Enel circa 20 anni fa era interessata ad un altro progetto per la valle: l’idroelettrico (vedi LaStampa del 25/5/1984, Con un salto d’acqua energia pulita di Ivo Pastorino). L’Enel quando entrò in possesso del Lago di Osiglia e di tutti gli altri impianti ex Falk (Millesimo, Cairo e Spigno) aveva effettuato studi ambientali sull’area e ipotizzato la possibilità reale di poter dar vita a un “salto” d’acqua capace di alimentare un impianto di buona potenza (svilupperebbe energia elettrica in grado di servire una città di 50000 abitanti). Per realizzare il salto sarebbe sufficiente costruire, nella zona in pendenza tra Osiglia e Millesimo, una condotta sotterranea forzata.
Quali sono allora i reali interessi che ci spingono ad investire ancora su centrali ormai obsolete invece di dirottare i nostri sforzi su progetti innovativi in sintonia con le direttive UE? Secondo l’ultimo rapporto del WWF tra le 30 centrali elettriche più inquinanti al mondo 4 sono costruite in Italia, ne vogliamo aggiungere ancora una a Cairo?
Penso che la ValBormida abbia subito anche troppo in questi anni e che non debba essere ancora una volta sottoposta a “torture ambientali” per questo il 22 ottobre ci sarò anch’io a Cairo Montenotte alla manifestazione nazionale contro la costruzione di nuove centrali elettriche a combustibili fossili; spero di vedere tanti cittadini che la pensino come me poiché un futuro differente per la Valle Bormida è possibile, dipende da Noi.
Il riscaldamento globale mette a rischio il futuro nostro e dei nostri figli. Per questo il protocollo di Kyoto obbliga gli Stati aderenti a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti. Le grandi compagnie elettriche mondiali sono responsabili del 37% delle emissioni di anidride carbonica, il principale gas-serra. Eppure oggi nessuna di loro sta cambiando modo di pensare e di produrre energia, per far fronte alla più grande minaccia del XXI secolo e anche alla diminuzione del petrolio estraibile. Il WWF chiede alle aziende di contribuire a risolvere il problema dei mutamenti climatici comprendendo l'assoluta necessità di passare dai combustibili fossili (petrolio e carbone) alle fonti di energia rinnovabile e pulita. E' un'occasione per lo sviluppo della ricerca, l'innovazione e la competitività. Firma la petizione per un impegno responsabile delle aziende produttrici di energia elettrica: http://www.wwf.it/powerswitch/ |
Genova oggi:![]() |
IL LAVORO: E' il primo servizio da offrire ai cittadini. Il comune può creare subito molti posti di lavoro. Indicazioni operative: Sportello unico e conferenza dei servizi anche permanente per autorizzare subito chi intende aprire unità produttive indipendenti. Ampliare la zona produttiva PAIP di Legino. Offrire premi fiscali, concessioni gratuite abche di aree. Attivare immediatamente la nascita di 300 - 500 posti di residenza protetta per anziani e disabili non solo savonesi per le quali c'è fortissima richiesta nel Nord Italia. La realizzazione di Orsa2000 riteniamo possa farsi solo se il primo intervento riguarda immobili adibiti a produzione, servizi, lavoro e solo in ultimo quelli abitativi. Sarebbe utile creare nelle ex aree Italsider un incubatore per aziende ad alta tecnologia finanziabili con i fondi dell'Unione Europea. Il Comune dovrà convenzionarsi con progetti di interscambio lavoratori - piccolissime, piccole imprese per divenire lui stesso stazione di collocamento di lavoro. La ristrutturazione e destinazione del vecchio San Paolo e della Metalmetron produrranno altri posti di lavoro. IL TERRITORIO: La vivibilità compromessa dell'ambiente urbano vorrebbe escludere qualsiasi ulteriore edificazione nel centro città. Occorre pertanto alleggerire di molto gli interventi edilizi del Brandale, Orsa2000, Oltreletimbro. Ci sono spazi per edilizia pregiata, con totale salvaguardia ambientale, nella periferia collinare ed interventi per i nuclei abitativi insediati in zona agricola. La trasparenza dell'amministrazione dell'urbanistica passa attraverso la semplificazione delle procedure e del regolamento, la pubblicità delle concessioni, l'automatismo garantito dell'informatica. Solo così si sfaterà il luogo comune se esiste o no a Savona una lobby di fortunati speculatori e di tecnici "molto introdotti" ai quali le licenze edilizie arrivano sempre. IL MARE: Dal mare e sul mare Savona deve trovare il rilancio: Il porto commerciale e turistico, sede di servizi e nuove tecnologie ma anche polo culturale e di intrattenimento, sono motori produttivi di posti di lavoro se integrati strettamente con la città. Le spiagge dovranno diventare "lunghe" ed offrire servizi ed occupazione per l'intero anno. VIABILITA': Occorre sbloccare la città e con essa il commercio, i servizi, le professioni. Occorre costruire nel centro almeno 3000 posti interrati pubblici e pertinenziali. I nodi della città non si risolvono con le "rotonde poco intelligenti" ma con lavori di sottopasso (il più urgente in Corso Mazzini). Va rivisto il comparto del trasporto pubblico che non può più scaricare sui cittadini i miliardi di passivo. IL COMUNE - AZIENDA: L'apparato comunale è un dinosauro che alimenta se stesso con enormi costi, insufficienti servizi, incapace di gestire lo stesso suo patrimonio, che è dei cittadini. Va rivoluzionata l'attuale organizzazione anni '50, rigida per settori, con una struttura più flessibile per obbiettivi e progetti, leggera, orizzontale, completamente informatizzata, nella quale recuperare molte professionalità, avere il coraggio di privatizzare i servizi, mantenendo direzione e controllo. Ci sarà vera trasparenza avviando il monitoraggio pubblico dei centri di programmazione, realizzazione e dei relativi atti di spesa. COMMERCIO e ATTIVITA' PRODUTTIVE: Il Comune non può continuare a far finta che l'Europa non ci sia: deve essere parte attiva per recepire contributi U.E. per Centri Integrati di Via, operare sull'Obiettivo2 e sulle altre provvidenze per l'impresa a fianco delle aziende e dei lavoratori. La nascita dell'Ipercoop ha sbilanciato il commercio savonese: si può riequilibrare se parte delle entrate dalle tassazioni Ipercoop siano destinate ai comitati di via per incentivi commerciali. La politica del credito passa anch'essa dall'Amministrazione comunale per le partecipazioni che ha nella Ca.Ri.Sa. ed in altri Istituti bancari della Regione (Filse, Bic, ecc.). Oggi è necessario che si parli forte e chiaro agli operatori economici savonesi di garanzie e costo del denaro anche valutando di costruire fondi di garanzia comunali. SERVIZI SOCIALI: A questo si dovrebbe dire "qualunque cosa ma cambiare". Il servizio va ripensato dal vertice alla base, liberando le professionalità che ci sono, eliminando l'arroganza burocratica in un settore che vive nella solidarietà, partecipazione, volontariato. La privatizzazione di parte dei servizi porterà anche trasparenza e responsabilità per fare più e meglio! |
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