domenica 20 novembre 2005

Dissolution dei privilegi, forse a qualcuno da fastidio?

Posted on 9:37 PM by DF

Strano ma vero, il giorno dopo l’approvazione della riforma costituzionale, Cei, Montezemolo ed ex democristiani si dicono contrari alla riforma; strano che i primi a lamentarsi siano proprio i poteri forti.. quelli che vogliono finanziare la Fiat con i soldi pubblici o forse quelli che non pagano l’Ici. Probabilmente vedono sfilare il potere dalle loro mani, probabilmente non vogliono che i popoli si riapproprino delle proprie libertà.

Montezemolo, l’imprenditore comunista, il quale afferma che non utilizzerebbe mai un sistema del genere alla sua Ferrari, ma visto i risultati del cavallino ed i passivi della Fiat farebbe bene a farci un pensierino.

La Cei che parla di 20 sanità.. mi chiedo se abbiano mai fatto un giro negli ospedali italiani, poiché già oggi esistono 20 sanità di cui alcune in pessimo stato (vedi Sicilia). L’articolo 117 della Costituzione era già stato toccato dal passato governo di centro sinistra rendendo la sanità una materia misteriosa di competenza concorrente stato regione, tanto che, non capendo chi dovesse legiferare e su che cosa, si sono ammucchiati migliaia di ricorsi alla Corte Costituzionale.

Ma per quale motivo non ci si interroga del mal funzionamento della sanità siciliana? tantissimi trasferimenti dallo stato e cattivi servizi. E.. quanto spende la sanità per gli immigrati?

Diamo poi alcuni numeri per capire cosa ha prodotto il “sogno” mazziniano:

Il SUD conta il 35% di popolazione che assorbe il 60% dell’intera spesa sanitaria nazionale;

Al SUD le pensioni di invalidità toccano quota 20% mentre al NORD l’8%, le pensioni assistenziali al SUD 26% mentre al NORD 12%;

La ripartizione territoriale degli interessi sui titoli pubblici è distribuita per il 75,8% al NORD mentre al 6,5% al SUD, mentre.. attenzione.. le quote delle entrate fiscali sono: 22% SUD, 57% NORD

Le Regioni del Nord versano 54 miliardi di euro in più delle Regioni del Sud i quali poi vengono ridistribuiti in queste quantità: 50 miliardi di euro al Sud, 4 miliardi di euro al Centro.
Cari signori che per 60 anni avete portato avanti un Italia divisa, a 2 motori, in mano alla corruzione, alla mafia, ai potenti locali.. avete voi il coraggio di criticare l’unica forza politica capace di portare avanti un sostanziale cambiamento? Il vostro sistema dall’80 al 2003 ha prodotto un aggravarsi del debito pubblico del 553% (tutti dati consultabili tramite il sito
www.welfare.gov.it).

Come fate a giustificare un sistema che vede il Nord primo nelle entrate ed un Sud primo nella spesa pubblica?? Siamo sicuri che servano realmente tutti quei soldi?? Forse servirebbe una politica differente per il meridione; i soldi non devono più arrivare da Roma (almeno non tutti), bisogna incominciare a far fruttare una terra soffocata dalle lobbies locali.

Infine mi rivolgo a chi dice che in Italia esistono solo due stati atutonomi: Stato del Vaticano e San Marino; si è vero, ma si dimentica tutti quei popoli uniti sotto una nazione comune ma diversi per le loro originalità, le loro lingue (e non dialetti), la loro cultura. Rinnegando le proprie origini e le proprie specificità si colpisce al cuore il nostro immenso patrimonio culturale; ed allora poi non lamentatevi dei valori persi dalla società odierna poiché sarebbe solamente pura ipocrisia.

Ricordiamoci poi che esistono regioni a statuto speciale ricche di privilegi a discapito di altre, vedi la Valle d’Aosta dove la spesa pro capite al netto degli interessi è la più alta del paese, 3\4 in più della Lombardia.

Cambiare è d’obbligo: basta con i privilegi, basta con gli “attentati alla Costituzione” gridati dai gruppi di interesse, diciamo stop ad una burocrazia inutilmente costosa. Solo un leghista poteva entrare nel palazzo per cambiare il palazzo.

Oggi sono stati cambiati 50 articoli della nostra Costituzione, una Costituzione che non garantiva più l’unità nazionale e mai ha garantito l’eguaglianza. Ora la Camera si occuperà dello Stato federale, il Senato delle competenze locali; si avrà un parlamento più giovane e con meno deputati (quindi meno costoso); non si potranno fare più ribaltoni con il voto di sfiducia costruttivo (come vi è in Germania); la maggior parte delle tasse non andrà più a Roma ma rimarranno a disposizione delle regioni.

Si avrà una base di servizi ugualmente garantiti in tema di sanità e scuola, ma ogni regione potrà utilizzare le risorse in più per migliorare i servizi offerti ai propri cittadini; in tema scolastico ogni regione, oltre il programma ministeriale, potrà integrare con storia e cultura locale cosicché alcuni signori potranno ricordarsi chi erano i celto – liguri, i liguri, la Repubblica di Genova e la Repubblica ligure.. e cosi via per tutti gli altri popoli. Così in Veneto, dove ancora i ragazzi parlano la lingua veneta, potranno leggere e comprendere quei cento km di libri scritti nella loro lingua ed insegnarla ai loro figli.

Ci volevano dei pazzi per rompere il sistema, ci è riuscita la Lega con mille difficoltà, anzi tutto il centro destra. Non distruggiamo il sacrificio e la lotta di persone che da anni lavorano per realizzare questo sogno.

buon federalismo

Danilo FORMICA

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