giovedì 21 giugno 2007

Ogm nella filiera del Parmigiano-Reggiano!

Il Parmigiano-Reggiano si fa con il latte. E il latte viene dalle mucche. Fin qui nulla di nuovo. Ma il punto è che le mucche del Consorzio del Parmigiano Reggiano mangiano ogni giorno soia Ogm della Monsanto. Gli organismi geneticamente modificati contaminano, in questo modo, la filiera di produzione e, dai laboratori della Monsanto, arrivano spediti sulle nostre tavole.

Il Parmigiano-Reggiano, uno dei prodotti italiani più famosi e apprezzati al mondo - sicuramente uno dei prodotti più imitati - viene fatto utilizzando Ogm nella filiera produttiva!

È in gioco la genuinità di un prodotto della nostra tradizione, che ha fatto della qualità il suo punto di forza. Bisogna agire subito per difendere il Parmigiano Reggiano e salvarlo dalla trappola degli Ogm. Scrivi al Consorzio e chiedi una modifica immediata del disciplinare di produzione: mai più Ogm per le mucche del Parmigiano Reggiano!

Clicca: http://www.greenpeace.it/parmigiano/scrivi.php




mercoledì 13 giugno 2007

TFR: se non decidi, la legge decide al tuo posto!

Guarda il filmato,
per evitare il silenzio assenso e l'adesione automatica ai fondi pensione dai quali poi non si può più tornare indietro. La scandalosa campagna (dis)informativa del Governo sul TFR non dice una sola parola sui rischi dei silenzio-assenso (e stessa cosa su giornali e tv, il cui silenzio è assordante).

lunedì 11 giugno 2007

Italia ed Enel investono sul nucleare a dispetto del referendum, che lo aveva abolito


ANCORA UNA VOLTA E' STATO AGGIRATO IL VOLERE DEI CITTADINI, GREENPEACE SI SCAGLIA CONTRO L'ATTIVAZIONE DI DUE VECCHISSIMI REATTORI NUCLEARI

L’Italia sta investendo nel nucleare, ogni cittadino italiano sta investendo nel nucleare senza saperlo, gli stessi che l’avevano rifiutato con il referendum foraggiano il completamento di due reattori a Mochovce in Slovacchia. Questi sono caratterizzati da una tecnologia Sovietica, addirittura precedente a quella di Chernobyl, che provocò l’incidente del 1986. Nonostante gli standard di sicurezza sicuramente non all’altezza l’Enel (pubblica per il 30%) sta investendo in questa tecnologia obsoleta, che si sa già che costerà 1,8 miliardi di euro. Come accadeva ai tempi dell’Unione Sovietica non verrà effettuata nessuna indagine sul possibile impatto ambientale della centrale. Fortunatamente Greenpeace ha già avviato una campagna d’informazione ed una petizione che costringa il governo, come socio di maggioranza, a bloccare l’operazione. Mentre tutti gli altri stati europei puntano sempre di più sull’energia solare, eolica e idroelettrica, l’Italia continua a finanziare progetti altamente pericolosi che produrranno scorie difficilmente gestibili in futuro, non resta che firmare ed aderire alla petizione, sperando che ancora una volta una petizione sia sufficiente per cambiare rotta.

guarda il volantino:
http://www.greenpeace.it/community/templates/enel/pieghevole_enel.pdf

Agli altoatesini rimborsiamo ogni anno il 90% dell'Irpef e il 40% dell'Iva


Bisogna aumentare le tasse per ripianare i conti, tirare la cinghia e combattere l'evasione fiscale. Questa la storiella che il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, propina agli italiani ormai da un anno. Salvo poi scordarsela e scendere a compromessi - fiscali, s'intende - con il Trentino Alto Adige e avere in cambio il voto "salva Visco". Un patto che il ministro ha stretto al Senato con la Svp, il gruppo per le autonomie, che comprende, tra gli altri, i rappresentanti delle due province di Trento e Bolzano che, grazie allo statuto speciale, godono già di numerosi vantaggi rispetto alle altre regioni italiane.

Vantaggi talmente convenienti da aver innescato la corsa al "secessionismo veneto" di tutti quei Comuni (vedi Cortina) che hanno subodorato l'affare. In una parola: Padoa-Schioppa, e con lui il premier Romano Prodi, hanno stretto il patto per dare concessioni ai più ricchi d'Italia. Un dato su tutti: Trento e Bolzano amministrano ogni anno più di 4 miliardi di euro ciascuna, una mini finanziaria rispetto alle cifre che confluiscono nelle casse provinciali italiane. Basti pensare che quella di Roma, che rappresenta 121 Comuni, 4 milioni di residenti e come estensione è circa il doppio della Valle D'Aosta, ha un bilancio di poco più di 600 milioni l'anno. La sproporzione è facilmente spiegabile con il fatto che, grazie all'autonomia statutaria, il 90% dell'intero ammontare Irpef versato allo Stato dal Trentino Alto Adige ma anche il 40% dell'Iva - rientra nelle casse di Trento e Bolzano.

Le quali poi le rinvestono per la sanità, la scuola, le strade e le altre attività socio-economiche. Solo i magistrati e gli apparati militari restano a carico dello Stato. Uno studio dell'associazione artigiani di Mestre (Cgia), inoltre, dimostra che il saldo finanziario per il Trentino Alto Adige è addirittura in positivo. Cioè la differenza tra ciò che la Regione versa allo Stato e i soldi che rientrano alle Province autonome, è favorevole a queste ultime. I numeri? Il Trentino Alto Adige dà (dati 2005) allo Stato 4.391 euro per ciascun cittadino, ricevendone indietro da Roma ben 6.850. Il guadagno era di quasi 2.500 euro per ciascun abitante. Insomma, il compromesso c'è ed ha del paradossale per chi ha fatto della pressione fiscale il proprio cavallo di battaglia. Dal canto loro le Province autonome fanno il proprio lavoro salvaguardando gli interessi del loro elettorato, anche se il presidente del gruppo Svp al Senato, Oskar Peterlini, minimizza: «Ma quale accordo fiscale. Se mai abbiamo chiesto di rivedere gli indici degli studi di settore che stanno strangolando le piccole e medie imprese. Ma questo vale per tutta Italia. Come anche la questione della sburocratizzazione delle leggi». Peccato, però, che proprio in materia di pubblica amministrazione, il Trentino Alto Adige vanti il più grande apparato burocratico d'Italia: 16mila dipendenti, mille per la Regione, 6mila per la Provincia di Trento e 8mila per quella di Bolzano.

Tradotto significa che ogni mille abitanti la provincia di Trento dispone di circa 13 dipendenti. Quella di Bolzano addirittura di 16 impiegati pubblici ogni mille abitanti. Ben oltre la media del resto delle province italiane, che è di circa 10 per ogni abitante. Poi ci sono 6mila dipendenti del settore sanità e 8mila insegnanti. Questi ultimi guadagnano quasi 3mila euro in più all'anno dei colleghi del resto d'Italia. Non solo. Lo stipendio medio degli impiegati pubblici è superiore del 30% rispetto a quello erogato nelle altre regioni. In ogni caso, in attesa che il patto "salva Visco" sortisca i suoi effetti benefici sull'economia trentina, un risultato lo ha già ottenuto. Quello di far riaccendere vecchi dissapori con la vicina regione Veneta. Il governatore azzurro, Giancarlo Galan, dopo aver letto i giornali è andato su tutte le furie: «Non sono sorpreso dall'atteggiamento ricattatorio, e indegno per qualsiasi rappresentanza parlamentare, assunto da alcuni esponenti della Svp. Spero che il governo non si presti a questo gioco». Compromesso che, però, già è andato in porto, mettendo i primi pensieri nella testa di Padoa-Schioppa, che avrebbe sussurrato al senatore Peterlini: «Dimmi solo quanto mi costerà quello che chiedete».

PIERGIORGIO LIBERATI
Libero 08/06/07

SELVA, FINGE MALORE PER AUTOSTOP SU AMBULANZA

ROMA- Bufera su Gustavo Selva, il senatore di An che sabato ha finto un malore per farsi trasportare da un'ambulanza negli studi de La7 superando così tutti gli ostacoli al traffico causati dalla visita di Bush a Roma. Il ministro della Salute Livia Turco è stata durissima, e non ha lesinato aggettivi: "Vergognoso, irresponsabile e indegno".

"Mi auguro - ha aggiunto il ministro - che le autorità competenti verifichino se un tale comportamento non configuri ipotesi di fatti illeciti, sia in sede civile che penale. Dobbiamo infatti pensare che il bilancio di questa 'arrogante goliardata' poteva anche essere tragico nel caso in cui, e poteva accadere, un'altra persona avesse avuto realmente bisogno di quell'ambulanza". Dal centrosinistra si è levato un coro con la richiesta di una censura dal presidente del Senato, ma anche dal leader del suo partito, Gianfranco Fini. E la vicenda potrebbe avere sviluppi davanti alla magistratura.

A raccontare l'episodio è stato lo stesso Selva, in diretta, durante la trasmissione dedicata alla visita di Bush. Il parlamentare di An è rimasto bloccato in piazza del Parlamento visto che il centro di Roma era chiuso al traffico. Inutili le insistenze del senatore con gli agenti di Polizia perché permettessero il passaggio ad un taxi o alla vettura dell'emittente. Niente da fare, Ed ecco il colpo di genio: Selva ha finto di sentirsi male e si è fatto portare dall'ambulanza a via Nogaro dal suo cardiologo: in realtà alla sede de La 7. "Un trucco da vecchio giornalista per farmi portare qui", si é vantato in diretta Tv. La notizia, pubblicata dai quotidiani, ha suscitato l'indignazioni di molti parlamentari. Roberto Giachetti (Dl) ha chiesto al leader di An di condannare il suo senatore.

Anche il senatore verde Tommaso Pellegrino ha chiamato in causa Fini, ma anche il presidente del Senato Franco Marini, a cui chiede di prendere "i dovuti provvedimenti di censura". E il capogruppo del Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, ha chiesto la censura da parte di An e dell'intera Cdl. Numerosi voci si sono levate dai colleghi senatori di Selva. Diversi di essi, come Massimo Villone (Sd), hanno sottolineato che atteggiamenti del genere "confermano che quella della politica è diventata ormai una 'casta' a tutti gli effetti". Mentre da un parlamentare della Repubblica, ha rimarcato il leghista Roberto Calderoli, "dovrebbero invece arrivare il buon esempio".

"Selva si scusi pubblicamente in aula", hanno chiesto cinque senatori dell'Unione, Francesco Ferrante e Andrea Ranieri (Ulivo), Loredana De Petris (Verdi), Nuccio Iovene (SD), Tommaso Sodano (Prc). Impietoso Piergiorgio Stiffoni (Lega): "A 65 anni bisognerebbe andare in pensione". E il verde Angelo Bonelli ha chiesto alla magistratura di aprire un'inchiesta. A fronte dell'imbarazzato silenzio di An, una voce in difesa di Selva si è levata dalle file di Fi. Quella di Francesco Giro che ha assicurato: "Gustavo Selva è un uomo integerrimo e se i fatti si sono svolti come ci vengono riferiti dalla stampa chiederà senz'altro scusa".


ansa.it

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