martedì 30 gennaio 2007

Basta canone RAI


Anche quest'anno ci troveremo a pagare il canone Rai, l'unica differenza che sarà più elevato dello scorso anno. Penso sia iniquo ed obsoleto nel 2007 fare pagare ancora un canone per un servizio pubblico sempre più vicino alle regole del mercato privato. Occorre privatizzare anche in Rai, almeno 2 canali. Abbiamo visto come in campo televisivo molte emittenti locali riescano a fornire un servizio più completo di quello offerto dalla Rai; basta vedere le ore dedicate all'informazione locale da Primocanale con dirette dal Consiglio Regionale, Comunale di Genova e Sanremo e speciali da tutte le province liguri. Per dire basta al canone Rai firma anche tu la petizione: http://www.aduc.it/dyn/rai/petizione.html

lunedì 29 gennaio 2007

Protesta contro la cattiva gestione dell'Acts


Questa mattina ho partecipato al presidio di protesta contro la decennale mala gestione dell’azienda del trasporto pubblico savonese. L’incontro è stato utile per raccogliere le perplessità e lamentele delle persone che abitualmente ricorrono all’uso del bus per spostarsi in città; al primo punto sicuramente il frequente ritardo dei mezzi pubblici e la gestione poco trasparente della società negli ultimi anni. E’ di questa mattina la notizia che il Comune di Savona e la Provincia hanno dovuto sborsare 680000 euro ciascuna per ripianare il bilancio in rosso dell’Acts ovvero 1700000 euro in un triennio. Morale: il Presidente è stato “promosso” ad amministrare la nuova società nata dalla fusione di Acts e Sar, i cittadini hanno pagato di tasca loro per la sua gestione fallimentare. No comment! Infine un giudizio sui nuovi dirigenti: mi aspettavo un manager di professione per risollevare le sorti di una azienda pubblica ormai allo sfascio ed invece… è un po’ come se io avessi una macelleria ed assumessi un falegname per gestirla. Staremo a vedere.

sabato 6 gennaio 2007

Margonara, miracolo economico o speculazione edilizia?

In questi giorni si sente spesso parlare del famoso progetto del porticciolo della Margonara (tra Savona ed Albisola) anche se in realtà sono anni che questa realizzazione divide l’opinione pubblica savonese. Gran parte degli articoli fondano le loro argomentazioni sull’impatto ambientale che questa opera potrebbe avere e, giustamente, molti sono particolarmente dubbiosi rispetto all’idea di costruire un enorme faro in mezzo alla nostra costa. Ho letto anche l’articolo pubblicato da Vincenzo Delfino su La Stampa e su alcuni passaggi potrei anche trovarmi d’accordo; non di certo quando afferma che sia giusto che alcuni privati ottengano qualche utile da tale operazione. Questo sarebbe del tutto normale in qualsiasi altra realtà, non a Savona! Bisognerebbe fare nomi e cognomi di chi otterrà utili da questa speculazione per accorgersi che sono gli stessi che in passato hanno demolito aziende pubbliche per svenderle a privati, spesso guadagnandoci loro stessi. Ci si accorgerebbe che sono gli stessi che hanno portato a 0 l’economia savonese chiudendo una per una tutte le fabbriche esistenti in città per poi ripresentarsi dopo qualche anno con progetti “miracolosi” per risollevarla. E poi, come mai alla fine sono sempre i soliti imprenditori a ottenere utili da queste operazioni? Un caso? E’ proprio necessario costruire un faro di quelle dimensioni? Basterebbe avere meno utili per i privati e magari, con una partecipazione da parte di un ente statale a tale progetto (come per il porto di Imperia), riuscire a coprire comunque i costi per la costruzione del porticciolo. Anche se, comunque, rimango scettico sulla reale opportunità economica di tale struttura; infatti mi sembra irrealistica una stima di 5000 posti di lavoro, come mi sembra assurdo che nella Regione italiana con più posti barca si debba continuare a costruirne per risollevare l’economia e fornire maggiori opportunità lavorative. Se non ha funzionato fino ad oggi, perché mai dovrebbe funzionare dopo questo ennesimo porto?

lunedì 1 gennaio 2007

Dite No alla Turchia in Europa!

Ogni giorno i nostri dirigenti ci conducono contro la nostra volontà verso l'integrazione della Turchia nell'Europa. Ma la Turchia non è parte dell'Europa in alcuno modo, sia sociologico, storico, geografico, culturale o religioso. I popoli europei al più del 65% non vogliono la Turchia nell'Unione. Tuttavia, ancora una volta, i loro dirigenti non vogliono ascoltarli. Allora, fate sapere semplicemente ciò che volete cancellando con una croce rossa la Turchia sulla mappa dell'Europa al rovescio di ogni vostra banconota. È un gesto facilissimo, un messaggio senza odio, chiaro, preciso, d'immensa potenzialità. Le vostre banconote rimangono valide e nessuno può rifiutarle ! Cancellate la Turchia su tutte le vostre banconote!