domenica 13 luglio 2008

La Casta vince sempre: a nominare i dirigenti sono ancora i partiti

Posted on 8:11 AM by DF

Bocciata la proposta di attribuire incarichi per merito. E tra i consiglieri si fa a gara a chi bigia più l’aula


MILANO, 04/07/2008 - Sulla stanza dei bottoni rimane sempre il simbolo di un partito. Non ce n’è. Anche quando si può cambiare e dare uno scossone alla Casta, alla fine la politica sceglie di replicare se stessa e i suoi vecchi vizi. Anche se i cittadini li hanno a nausea. E’ così che ieri a palazzo Marino si è persa un’occasione storica per cambiare qualcosa, per dare un segnale.



Sul tavolo c’era una mozione che chiedeva “Basta nomine in quota ai partiti” per le società e gli enti controllati dal Comune. Gli incarichi sarebbero avvenuti solo sulla base di criteri di merito. Al momento del voto la mozione, presentata dal consigliere de La Destra, Giancarlo Pagliarini (in foto), è stata clamorosamente bocciata. Ha avuto 15 voti a favore dell'opposizione e 30 voti contrari della maggioranza, con 3 astenuti (Enrico Fedrighini dei Verdi, Francesco Rizzati del Pdci, Carmela Rozza del Pd). Un pessimo segnale. Unica consolazione: passa una mozione per mettere in rete stipendi di consulenti e dirigenti. Ma è poca cosa, sono pubblici per legge.



CHI GIOCA A NASCONDINO

 Non è tutto. La beffa è doppia. Li abbiamo votati, sostenuti o contestati. Da due anni sono lì, sulle poltrone rosse del Comune. Se abbiano lavorato bene o male ognuno giudicherà per sé. Ma da ieri, tutti possono vedere se e quanto i consiglieri sono stati presenti nei momenti che contano, ovvero quando il consiglio è impegnato a votare provvedimenti. Così, sempre nella giornata di ieri, è uscita anche una sorta di mappa del fattore “f” a palazzo Marino. Chi sono i fannulloni? Quali i presenzialisti? La presidenza del Consiglio ha elaborato e fornito i dati sulle presenze alle votazioni nei primi 2 anni di mandato, dal 23 giugno 2006 - 30 giugno 2008).



I CAMPIONI DELL’AULA

 E' il presidente Manfredi Palmeri il più presente. Secondo una lista fornita dallo stesso Palmeri ai consiglieri, il presidente ed esponente di Forza Italia ha partecipato a tutte le votazioni in aula, 1095. Al secondo posto c'è un altro azzurro, Gianfranco Baldassare, con una presenza del 98,17% (1075 votazioni) e al terzo Pasquale Salvatore, dell'Udc, con una presenza del 97,53% (1068 votazioni). I più assenti), oltre a Silvio Berlusconi (fino al 22 maggio scorso) e Moni Ovadia (fino al 10 luglio 2006) sono Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord, con il 26,58% delle presenze (291 votazioni) e Giovanni Bozzetti, di Alleanza Nazionale, con il 28,86 per cento (316 votazioni). Nella colonna a fianco sono riportate tutte le presenze.



120 EURO PER SEDUTA

 Vale la pena però ricordare che in questi due anni proprio il tema del trattamento economico e del numero di consiglieri è stato oggetto di dibattito. Una stagione intera di polemiche culminata, nel punto più alto, con la riduzione parziale delle auto blu. Nulla da fare, invece, per la contrazione del numero di consiglieri. Resta invece quel dato su cui riflettere che riguarda il trattamento economico. Perché il Comune funziona come un juke boxe: più dischi si ascoltano e più monete ci devi versare dentro. E proprio di gettoni di presenza si tratta: 120, 85 euro a seduta fino a un massimo di 3.021,25 euro. Si capisce bene che da questo punto di vista il campione presenzialista è quello che costa di più. Torna a splendere, per contro, l’ultimo in classifica: se si presenta solo quando reputa necessario votare, taglia il suo costo per i cittadini.



I PRIVILEGI

 Ma più del gettone può il benefit, come avviene per i grandi manager. Nessuna multa per le corsie preferenziali, rimborsi taxi, cellulare e computer portatile in dotazione. Calcio gratis in tribuna d’onore grazie a due biglietti omaggio per ogni partita di Inter e Milan. Corsi di aggiornamento sempre regolarmente a carico dei cittadini. Anche manifesti e stampe utili all’attività di partito o del singolo consigliere sono rimborsate. Capitolo dolente quello delle missioni in Italia o all’estero così come i viaggi per gli incontri dell’Associazione nazionale dei Comuni.



Tutta roba che viene pagata da un fondo da 150 mila euro da cui si attinge a piene mani. Ogni anno, infatti, viene puntualmente rintuzzato. Poi restano le piccole e curiose regalie concesse come il caffé della bouvette a 0,20 centesimi o una spremuta a 0,40 quando nei dintorni di palazzo Marino il cittadino comune li paga dieci volte tanto. E ancora: abbonamento Atm scontato del 30%


Fonte: CronacaQui Milano

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