mercoledì 11 agosto 2010

Comunali 2011. Sondaggio a Milano su nuovo sindaco

Milano. Escono i risultati del primo sondaggio, voluto da Fondazione Rcm e realizzato da Swg, sulle attese dei milanesi a riguardo del nuovo sindaco, che verrà eletto alle elezioni comunali del 2011. Secondo il consigliere Giancarlo Pagliarini del Gruppo Misto, poco importa sia donna o uomo ma che si occupi dell'economia e di fare entrare risorse a Milano. Sulla possibilità che Letizia Moratti torni sindaco Pagliarini non sa: "Vediamo, ma sarebbe meglio meno politico e più giovane". I risultati del sondaggio sono consultabili sul sito www.comunalimilano2011.it  dove puoi partecipare al forum promosso da Fondazione Rete Civica di Milano. Intervista di Federica Giordani

IMPORTANTI RIVELAZIONI SUL SEPARATISMO VALDOSTANO

(nuovo libro di Roberto Gremmo)

Il testo della “Carta di Chivasso” in circolazione da più di sessant’anni è un falso, perché manca della parte finale dove si esalta la “grande patria Italia”. Per il libro “Alle spalle di Chanoux. Separatisti e autonomisti nella resistenza Valdostana”, Roberto Gremmo ha rintracciato il testo integrale ed autentico del documento sequestrato dalla Polizia nella primavera del 1944 in casa di Emile Chanoux dimostrando che fino ad oggi si è cercato di presentare il notaio valdostano come “separatista”, falsando il suo pensiero. Dalla ricerca di Gremmo, interamente basata sui documenti inediti degli Archivi di stato emerge un’altra sconcertante verità. Quando venne arrestato dai fascisti Chanoux rischiava la pena di morte perché uno sbadato (sic!) agente segreto inglese gli aveva lasciato dei messaggi radio di carattere militare che, sequestrati dai fascisti, gli potevano costare l’accusa di spionaggio. Gremmo ha scoperto che lo stesso agente (morto nel dopoguerra in un misterioso incidente aereo) fu anche la causa involontaria dell’arresto a Milano di Ferruccio Parri capo della resistenza “azionista” . Importanti risultano anche le nuove notizie sullo scontro fra autonomisti e separatisti che nel 1945 vide i soldati francesi uccidere anche un comandante partigiano Valdostano.

Per richiedere il libro scrivere a :
Storia ribelle
Casella postale 292 13900 Biella

oppure

inviare una e-mail a:
info@mav-valsesia.org specificando la richiesta.

Referendum ambiente e mobilità Milano

continua la raccolta firme per il referendum per la qualità dell'ambiente e la mobilità sostenibile a Milano. oltre alle sedi istituzionali del Comune e sue sedi decentrate, stasera e domani sera potete firmare anche all'arena civica (Milano Jazzin’ Festival) dalle 20 alle 21:30. Passate parola.

per maggiori info http://www.milanosimuove.it/

Tour Buio Pesto

...continua il nostro tour estivo e intanto si inizia ad organizzare il mega-concerto del Vaillant del 4 settembre!

 
Vaillant Palace (sabato 4 settembre)


Ecco le prime informazioni utili per il concerto benefico di chiusura del tour 2010. I dettagli arriveranno più avanti!


Vaillant Palace (Genova, Fiumara), sabato 4 settembre, ore 21

- Biglietti in vendita il giorno stesso del concerto dal primo pomeriggio fino all'inizio del concerto

- Ospite a sorpresa! Clamoroso!

- Vestirsi di verde il più possibile per le riprese del film "Capitan Basilico 2"

- Portarsi pentole e coperchi per l'animazione durante la canzone "Trinca Trinca Trinca"!







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BORGO FORNARI (GE)



Quando: Giovedì 12 Agosto



Dove: Parco Comunale



Organizzazione: Pro Loco Borgo Fornari





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COSIO DI ARROSCIA (IM)



Quando: Venerdì 13 Agosto



Dove: Piazza Chiesa



Organizzazione: Pro Loco





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PRATO NEVOSO (CN)



Quando: Sabato 14 Agosto



Dove: Borgo Stalle Lunghe



Organizzazione: Prato Nevoso Ski





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VOLTAGGIO (AL)



Quando:Lunedì 16 Agosto



Dove: Impianti Sportivi



Organizzazione: Pro Loco







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CI VEDIAMO IN TOUR!



i BUIO PESTO



LA FLOTTA / ITAL PROMOTION

via Cavour 21, 16031 Bogliasco (GE)

T 010/3471806

F 010/3749447

I www.buiopesto.it

www.capitanbasilico.it

www.invaxon.tv

www.teleliguria.tv

E buiopesto@buiopesto.it

venerdì 15 gennaio 2010

Index of Economic Freedom 2009

La posizione dell'Italia

Punteggio: 61,4

Posizione generale: 76ª
Posizione in Europa: 32ª su 43
 
L’economia italiana è libera al 61,4 per cento, il che pone il Paese al 76º posto nella classifica mondiale della libertà economica dell’Index of Economic Freedom 2009. Il punteggio complessivo dell’Italia è più basso dell’1,2 per cento rispetto al dato dell’anno scorso, in quanto i leggeri miglioramenti registrati in quattro settori sono stati compensati dal peggioramento per quanto riguarda la libertà dallo Stato e la libertà del lavoro. L’Italia occupa il 32º posto (su 43 Paesi) in Europa e ha un punteggio appena superiore alla media mondiale.






L’Italia ha un punteggio elevato per quanto riguarda libertà d’impresa, la libertà di scambio e la libertà d’investimento. Le procedure burocratiche sono state snellite. I dazi doganali sono ridotti, anche se il peso della burocrazia tende a scoraggiare gli investimenti dall’estero. In qualità di Stato membri dell’Unione Europea, l’Italia condivide la politica monetaria con gli altri Paesi dell’Unione, il che le consente di avere un’inflazione relativamente modesta, a dispetto delle distorsioni introdotte dallo Stato nel settore agricolo.

I punteggi relativi a diritti di proprietà e corruzione mostrano alcune debolezze del Paese. La libertà fiscale e la libertà dallo Stato (ossia, la dimensione del settore pubblico) continuano ad essere bassi, a causa dell’imponente welfare state. La spesa pubblica ammonta grosso modo alla metà del PIL. La riduzione del cronico deficit di bilancio e del debito pubblico è andata a rilento e il valore di quest’ultimo si aggira ancora intorno al 105 per cento del PIL. L’attività economica informale (economia sommersa) è considerevole.

Informazioni generali
A dispetto di oltre 60 cambiamenti di governo negli anni intercorsi dal 1946 a oggi, in genere la vita politica del Paese è stata dominata dalla Democrazia Cristiana. L’avvento di una serie di governi di coalizione ha portato ad avere più stabilità. Nel 2008 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha vinto per la terza volta le elezioni politiche. L’Italia, Paese fondatore dell’Unione Europea, ha rappresentato un elemento cardine dell’integrazione europea e fa inoltre parte della NATO e del G8. Pur essendo una delle maggiori economie mondiali, l’Italia è contraddistinta dal persistere di considerevoli diseguaglianze tra un Nord ricco e imprenditoriale e un Sud più povero e più dipendente dallo Stato. Le piccole e medie imprese continuano a prosperare in campo manifatturiero e nell’ambito del design di alto livello, ma si stima che l’economia sommersa conti per il 27 per cento dell’attività economica del Paese: si tratta di un valore doppio rispetto alla media OCSE. Il turismo e i servizi sono tra i comparti economici più importanti.

Libertà d’impresa – 78,7%
Nel complesso, la libertà di condurre un’attività economica è adeguatamente tutelata dalle regole in vigore nel Paese. Avviare un’attività economica richiede in media 10 giorni, rispetto ad una media mondiale di 38 giorni. Ottenere una licenza commerciale richiede un numero di procedure inferiore alle 18 della media mondiale, e un periodo di tempo superiore alla media mondiale di 225 giorni. Chiudere un’attività è relativamente semplice.

Libertà di scambio – 80,8%
La politica italiana relativa agli scambi è identica a quella degli altri Stati Membri dell’Unione Europea. Nel 2005, la media ponderata delle tariffe doganali comuni dell’UE era pari al 2,1 per cento. Le barriere non tariffarie create dalle politiche europee si palesano in normative alquanto restrittive in campo farmaceutico e bio-tecnologico, in acquisti da parte degli enti pubblici poco trasparenti e tendenti alla corruzione, le barriere all’ingresso al mercato dei servizi possono superare la media europea e la tutela della libertà intellettuale è debole. A causa delle barriere non tariffarie, dal punteggio complessivo dell’Italia in relazione alla libertà degli scambi sono stati detratti 15 punti percentuali.

Libertà fiscale – 54,3%
L’Italia è contraddistinta da gravi imposte sul reddito individuale e da un’imposta sul reddito d’impresa moderata. Nell’emendamento alla legge finanziaria del 2008, l’aliquota massima dell’imposta sul reddito societario è stata ridotta dal 33 al 27,5 per cento. Tra le altre imposizioni fiscali, si annoverano l’IVA, un’imposta sugli interessi e una sulla pubblicità. Nell’ultimo anno per il quale disponiamo di dati, il gettito fiscale complessivo ha raggiunto il livello del 42,6 per cento del PIL.

Libertà dallo Stato — 24,7%
La spesa pubblica complessiva, comprendendo i consumi e le attività di redistribuzione del reddito (pensioni, sovvenzioni, ecc.) è estremamente elevata. Nell’ultimo anno la spesa pubblica ha raggiunto il livello del 50,1 per cento del PIL. Lo Stato controlla ancora alcune imprese strategiche, principalmente nel settore dei trasporti e dell’energia. Il tentativo di privatizzare la compagnia di bandiera Alitalia non ha avuto facile esito.

Libertà monetaria — 80,8%
L’Italia fa parte della zona dell’euro. L’inflazione italiana è relativamente bassa, con una media del 2,1 per cento tra il 2004 e il 2007. Partecipando alla Politica Agricola Comune dell’Unione Europea, l’Italia offre sussidi alla produzione agricola, distorcendo in tal modo i prezzi dei prodotti agricoli. Tra i beni e servizi soggetti a tariffe imposte a livello nazionale dallo Stato vi sono la fornitura di acqua potabile, l’elettricità, il gas, i pedaggi autostradali, i farmaci prescrivibili rimborsabili, le telecomunicazioni e i trasporti interni. In conseguenza di tali politiche, che distorcono i prezzi interni, dal punteggio complessivo del Paese è stato detratto un ulteriore 10 per cento.

Libertà d’investimento — 70%
L’Italia è aperta agli investimenti dall’estero, ma il governo può porre il veto all’acquisizione di imprese italiane che coinvolgano investitori stranieri. Agli investitori stranieri attivi in Italia o in altri Pesi dell’Unione Europea viene riservato il medesimo trattamento degli investitori italiani, con alcune eccezioni relative al settore della difesa, della produzione aeronautica, dell’esplorazione ed estrazione petrolifera, dei trasporti aerei nazionali e dei trasporti marittimi. L’inefficienza del sistema giudiziario italiano viene spesso menzionata come un deterrente agli investimenti dall’estero. Il peso eccessivo della burocrazia, l’inadeguatezza delle infrastrutture, la scarsa trasparenza delle normative, la possibilità dell’intervento dello Stato e l’ostilità dei sindacati possono altresì inibire gli investimenti. Peraltro non vi sono ostacoli al rimpatrio di profitti, trasferimenti di fondi, versamenti o trasferimenti correnti. Gli stranieri non possono acquistare terreni adiacenti ai confini nazionali.

Libertà finanziaria — 60%
Il settore finanziario italiano è abbastanza sviluppato e offre una vasta gamma di servizi finanziari. Il credito viene assegnato ai termini stabiliti dal mercato e l’arrivo di operatori stranieri non subisce più eccesisvi osticoli. Lo Stato non detiene più pacchetti azionari di rilievo nel settore bancario e oggi non restano che tre importanti istituti finanziari (la Cassa Depositi e Prestiti, Poste Italiane/ Bancoposta e l’Istituto per il Credito Sportivo) controllati dallo Stato. Le sei banche più grandi contano per oltre il 50 per cento degli asset complessivi, sebbene la concentrazione in tale settore risulti inferiore che nel resto d’Europa. Le normative e i divieti possono risultare onerose e ottenere il controllo di un istituto finanziario richiede l’approvazione delle autorità pubbliche. Verso la fine del 2005 è stata promulgata una legislazione mirante a migliorare il sistema normativo. Le autorità hanno intrapreso alcuni passi per riformare i mercati dei capitali ancora inadeguatamente sviluppati.

Diritti di proprietà — 50%
I diritti di proprietà e i contratti sono tutelati, ma le vertenze giudiziarie sono lente e numerose aziende preferiscono giungere ad un accomodamento extra-giudiziario. La tutela dei diritti di proprietà è più debole di quanto non sia il caso in altri Paesi dell’Europa occidentale.

Libertà dalla corruzione — 52%
L’esistenza della corruzione viene nettamente avvertita. Sui 179 Paesi classificati nell’edizione del 2007 del Corruption Perceptions Index di Transparency International, l’Italia occupa il 41º posto. La corruzione è più comune di quanto non sia il caso in altri Paesi europei e gli italiano ritengono che i settori relativi agli investimenti siano particolarmente colpiti.

Libertà del lavoro — 61,3%
La relativa rigidità delle normative sul lavoro ostacolano l’occupazione e la crescita della produttività. I costi non salariali di un lavoratore dipendente sono decisamente elevati. Le normative sull’orario di lavoro sono relativamente rigide.

 
Informazioni sintetiche

Popolazione: 58,9 milioni di abitanti

PIL (a parità di potere d’acquisto):
1.700 miliardi di dollari
crescita nel 2006: 1,8%
crescita annuale negli ultimi 5 anni: 0,9%
PIL pro capite pari a 29.053 dollari

Disoccupazione: 6,0%

Inflazione (indice dei prezzi al consumo): 2,0%

Investimento diretto estero (afflusso netto): – 39,2 miliardi di dollari

giovedì 14 gennaio 2010

Senza Pudore

Ieri sera è andato in onda l'ultimo vergognoso tentativo, da parte di alcuni mass media "pilotati" (chissà da chi), di riabilitare una figura tanto controversa come Bettino Craxi; infatti Minoli, in un suo editoriale sul Tg1, ha descritto il Socialista come un "coraggioso statista" (vedi video integrale in fondo pagina). Ritengo ciò oltraggioso e falso per tutti quei contribuenti che pagano il canone Rai e devono sorbirsi i penosi tentativi di alcuni "giornalisti" di far passare un corrotto, pregiudicato ed, ormai, ex latitante come un innovatore della politica italiana. Ci dimentichiamo che Craxi era già stato condannato in via definitiva a 10 anni di corruzione? Certo tutto ciò può apparire normale se guardando al giorno d'oggi, basta accendere la tv per vedere un certo signore, tal "Claudio Martelli" ex magistrato, che ogni giorno, su canale5, ci spiega gli articoli della Costituzione... peccato che nessuno ci dica che questo saccente costituzionalista sia stato l'ultimo, nel 2000, ad essere stato condannato, con sentenza definitiva, per la maxi tangente Enimont (la sua quota fu di cinquecento milioni di lire). Forse ha proprio ragione Marco Travaglio quando dice che le condanne, in Italia, fanno curriculum.
Mi vergogno ancora di più sapendo che tra pochi giorni, nella mia città, verrà dedicato addirittura un parco al povero corrotto e latitante Bettino Craxi. Chissà cosa risponderemo ai nostri figli quando ci chiederanno chi era quest uomo.
Infine mi sembra ancora più ridicolo vedere ogni giorno il Governo occuparsi del "problema giustizia" ovvero il problema che ha il Premier nei confronti della Giustizia. Ma con tutti i problemi che ha questo paese, ci si deve occupare solo del problema che ha Berlusconi con i Magistrati?? Se è vero che sono 15 anni che Berlusconi si sente un "perseguitato" dalla giustizia, perchè non si reca in tribunale ed affronta i processi, invece di perdere tempo in un mare di leggi per evitarli? (in questi ultimi anni ho perso il conto)
Meglio che mi fermi qui...

Craxi, tutti i processi e le condanne

ROMA - Nell'ambito dei processi di Tangentopoli Bettino Craxi ha riportato due condanne definitive (Eni-Sai e Metropolitana Milanese) per un totale di dieci anni. Quattro processi (Enimont, Conto Protezione, All Iberian, Enel).

CONDANNE DEFINITIVE
Eni-Sai. Il 12 novembre 1996 la Cassazione ha confermato la sentenza d'Appello che aveva inflitto all'ex segretario socialista cinque anni e sei mesi di carcere.

Metropolitana Milanese. La seconda sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e quasi dieci miliardi di risarcimento alla MM pronunciata contro Craxi il 24 luglio 1998 dalla quarta sezione penale della Corte d'Appello di Milano. Il reato è di corruzione e illecito finanziamento dei partiti.

CONDANNE NON DEFINITIVE
Tangenti Enimont.
Il processo è arrivato al secondo grado di giudizio. Il primo ottobre 1999 la prima sezione della corte d'Appello di Milano ha condannato l'ex presidente del Consiglio a tre anni e a una multa di 60 milioni. Craxi è accusato di aver ricevuto per il Psi undici miliardi di finanziamenti illeciti provenienti dalla maxitangente Enimont.

Conto Protezione. Il processo d'Appello è da rifare. Il 15 giugno 1999 la Cassazione ha deciso infatti l'annullamento con rinvio della sentenza di condanna a cinque anni e nove mesi, emessa il 7 giugno 1997 dai giudici della seconda corte d'appello di Milano. Le accuse erano di bancarotta fraudolenta e finaziamento illecito ai partiti per i sette milioni di dollari che nel 1981 finirono nelle casse del Psi, passando da quelle dell'Eni, attraverso il Banco Ambrosiano e il conto Protezione sulla banca svizzera Ubs.

Tangenti Enel. Anche questo processo è al primo grado di giudizio. L'ex segretario del Psi è stato condannato a cinque anni e 5 mesi il 22 gennaio 1999.

REATI PRESCRITTI
All Iberian. Craxi è stato condannato il 13 luglio 1998 dal tribunale di Milano a quattro anni di reclusione per finanziamento illecito ai partiti. Ma il 26 ottobre scorso la terza sezione della corte d'Appello di Milano ha dichiarato prescritto il reato. In questo processo la prescrizione ha riguardato anche Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a due anni e quattro mesi e dieci miliardi di multa.

(19 gennaio 2000)


fonte: La Repubblica http://www.repubblica.it/online/politica/craxi1/processi/processi.html