lunedì 11 giugno 2007
SELVA, FINGE MALORE PER AUTOSTOP SU AMBULANZA
ROMA- Bufera su Gustavo Selva, il senatore di An che sabato ha finto un malore per farsi trasportare da un'ambulanza negli studi de La7 superando così tutti gli ostacoli al traffico causati dalla visita di Bush a Roma. Il ministro della Salute Livia Turco è stata durissima, e non ha lesinato aggettivi: "Vergognoso, irresponsabile e indegno".
"Mi auguro - ha aggiunto il ministro - che le autorità competenti verifichino se un tale comportamento non configuri ipotesi di fatti illeciti, sia in sede civile che penale. Dobbiamo infatti pensare che il bilancio di questa 'arrogante goliardata' poteva anche essere tragico nel caso in cui, e poteva accadere, un'altra persona avesse avuto realmente bisogno di quell'ambulanza". Dal centrosinistra si è levato un coro con la richiesta di una censura dal presidente del Senato, ma anche dal leader del suo partito, Gianfranco Fini. E la vicenda potrebbe avere sviluppi davanti alla magistratura.
A raccontare l'episodio è stato lo stesso Selva, in diretta, durante la trasmissione dedicata alla visita di Bush. Il parlamentare di An è rimasto bloccato in piazza del Parlamento visto che il centro di Roma era chiuso al traffico. Inutili le insistenze del senatore con gli agenti di Polizia perché permettessero il passaggio ad un taxi o alla vettura dell'emittente. Niente da fare, Ed ecco il colpo di genio: Selva ha finto di sentirsi male e si è fatto portare dall'ambulanza a via Nogaro dal suo cardiologo: in realtà alla sede de La 7. "Un trucco da vecchio giornalista per farmi portare qui", si é vantato in diretta Tv. La notizia, pubblicata dai quotidiani, ha suscitato l'indignazioni di molti parlamentari. Roberto Giachetti (Dl) ha chiesto al leader di An di condannare il suo senatore.
Anche il senatore verde Tommaso Pellegrino ha chiamato in causa Fini, ma anche il presidente del Senato Franco Marini, a cui chiede di prendere "i dovuti provvedimenti di censura". E il capogruppo del Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, ha chiesto la censura da parte di An e dell'intera Cdl. Numerosi voci si sono levate dai colleghi senatori di Selva. Diversi di essi, come Massimo Villone (Sd), hanno sottolineato che atteggiamenti del genere "confermano che quella della politica è diventata ormai una 'casta' a tutti gli effetti". Mentre da un parlamentare della Repubblica, ha rimarcato il leghista Roberto Calderoli, "dovrebbero invece arrivare il buon esempio".
"Selva si scusi pubblicamente in aula", hanno chiesto cinque senatori dell'Unione, Francesco Ferrante e Andrea Ranieri (Ulivo), Loredana De Petris (Verdi), Nuccio Iovene (SD), Tommaso Sodano (Prc). Impietoso Piergiorgio Stiffoni (Lega): "A 65 anni bisognerebbe andare in pensione". E il verde Angelo Bonelli ha chiesto alla magistratura di aprire un'inchiesta. A fronte dell'imbarazzato silenzio di An, una voce in difesa di Selva si è levata dalle file di Fi. Quella di Francesco Giro che ha assicurato: "Gustavo Selva è un uomo integerrimo e se i fatti si sono svolti come ci vengono riferiti dalla stampa chiederà senz'altro scusa".
ansa.it
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